Miro dice “addio ” al rettangolo verde, inizierà una nuova avventura e studierà da allenatore. L’idea di continuare a giocare l’aveva sempre avuta e non aveva fatto mistero di voler restare un’altra stagione con la Lazio, ma la società scelse diversamente. Trentotto anni e sarà salutato in Germania con tutti gli onori in pompa magna, perchè il panzer di Opale in madre patria è un’icona! 

 Klose si ritira ufficialmente dal calcio giocato e si prepara ad una nuova prospettiva: sarà infatti l’assistente di Low sulla panchina della Germania.

 

MIRO, UNA CARRIERA DA RECORD- 16 reti fanno di lui il centravanti più forte di tutti i tempi parlando di Mondiali. Con la Lazio è primo nella classifica dei marcatori stranieri insieme a Pandev. Al Maracana ha alzato la Coppa con la sua Germania. Esplose nel ’99 con il Kaiserslautern e la consacrazione è arrivata con due maglie onorevoli: Werder Brema e Bayern Monaco con cui ha vinto il campionato due volte. Basta questo a grandi linee per raccontare una carriera che altrimenti richiederebbe un editoriale e fosre di più, ma chi non lo conosce, mi chiedo mentre scrivo.Una carriera che ha trovato l’epilogo ed il culmine proprio all’ombra del Colosseo e di questo non ci rimane che esserne onorati.

 

LA LAZIO- Arrivò alla Lazio come il colpo a parametro zero di Lotito.”E’ vecchio”, “non segna più”….2011, cinque anni e non solo ha segnato con la Lazio, ma è salito sul trono dei marcatori migliori stranieri  di tutti i tempi! Questo è Klose, questo descrive chi è e cosa fa di lui un campione. Mai una parola fuori posto, fair play assoluto dentro e fuori dal campo, calciatore e signore, lui che era il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare. Miro aveva vinto tutto, eppure sgomitava e lavorava come un ventenne all’esordio. 54 gol in 139 partite, lo chiamavano “vecchio”! Noi lo ricorderemo per tante cose, ma ce n’è una su tutte: la rete decisiva al 93’esimo minuto che fece vincere il derby alla Lazio! Qualcuno disse che era troppo “freddo”, ma tempra tedesca, lavorare, lavorare e non autocelebrarsi. 

 

Onorati che l’ultima maglia con cui ha lottato sia stata la nostra, onorati di averlo conosciuto e che un giormo potremo dire “allo stadio io vidi giocare Miro Klose, il marcatore straniero più forte della storia biancoceleste”, felici di poterlo raccontare ai posteri, diciamo ancora una volta Danke Miro ed il nostro più accorato : In becco all’aquila!

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